Il MONDO CONTADINO
Fin dall’antichità l’attività economica preminente, o per lo meno quella che coinvolgeva il maggior numero di addetti, sui Monti della Tolfa è stata da sempre l’agricoltura, che poi nonostante le fasi alterne, dovute alle varie dominazioni succedutesi sul territorio, è stata comunque quella dalla quale i tolfetani hanno tratto il loro reddito. Un ruolo importante lo avevano assunto tra l’XI° e il XIV secolo monasteri, conventi e chiese, che diventati proprietari di molte terre le gestivano attraverso i lavoratori locali,mentre la gestione delle terre di proprietà della Reverenda Camera Apostolica, nei secoli successivi, rispettava dei canoni che si basavano, soprattutto, sul principio della priorità di presenza sul territorio. Qualche anno più tardi nacquero due Università: quella dei Boattieri e quella di Mosceria, che poi si fusero nell’attuale Università Agraria, che ancora oggi gestisce gran parte del territorio di Tolfa, a dimostrazione che le attività preminenti dei Tolfetani per molti secoli sono state: l’allevamento del bestiame, la coltivazione del grano duro ed i vigneti.
A proposito di quest’ultima attività, quella del vignaiolo, i Tolfetani dovevano aver raggiunto tra il XV° ed il XVI° sec.una capacità tale che sia Chiabrera che il Redi ricordano il vino di Tolfa nelle loro poesie
“ Altri beva il Ffalerno, altri la Tolfa
altri il sangue che lacrima il Vesuvio…”
F. Redi
“ Io sprono a tutta briglia in ver la Tolfa
là dove Bassareo manna distilla….”
G. Chiabrera
In questi ultimi anni sono ripresi gli impianti di nuovi vigneti, in particolar modo, nelle zone a mare, che producono degli ottimi vini che spesso vengono venduti, nei mesi estivi, nelle “fraschette”.
L’allevamento del bestiame, soprattutto della vacca maremmana e del cavallo “tolfetano,” che ha ottenuto il riconoscimento della razza autoctona, è una delle attività che ancora oggi, dopo molti secoli, è ancora presente sul territorio, attività che ha permesso l’integrità ambientale del territorio ed anche la fruibilità dei boschi, che rappresentano un polmone verde a pochi chilometri da Roma. Nei boschi dei Monti della Tolfa, oltre alla fauna caratteristica del luogo, è possibile rinvenire beccacce, starne, istrici, tassi, falconiformi di ogni genere, compreso il Capovaccaio, uccelli notturni quali:il gufo, l’allocco, il barbagianni; è presente, in discreto numero, il re della macchia mediterranea: il cinghiale, oggetto di caccia delle locali “cacciarelle”.
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