Bosco Quartaccio
Bosco ceduo matricinato di cerro e rovere posto in tenuta Valle Cardosa, della superficie complessiva di ettari 256.46.52 interamente boscata.
Confini. Nord: zona boscata appartenente alla tenuta Casale dell'Università Agraria di Allumiere. - Est: fosso del Chiavaccio e pascolivo della Para del Lupo. - Sud: pascolivo della Para del Lupo e bosco Monte Rosso della tenuta di S. Severa.
-Ovest: zona boscata di Prato Rotatore.
Una mulattiera e diversi sentieri attraversano la zona; nell'interno del bosco trovasi un fontanile e, presso il confine nord, la traccia della condottura che porta l'acqua del Mignone a Civitavecchia. L' altitudine massima del bosco è di metri 343, la minima di metri 80; la pendenza è variabile; come media possiamo assumere il 20 %; l' esposizione principale del bosco è quella di ovest; segue quella di sud. Il terreno presentasi profondo sopra quasi tutta la superficie, ed è di natura calcareo-siliceo-argillosa.
Condizioni vegetative del bosco; specie che lo compongono; matricinatura. Le specie dominanti del bosco sono il cerro e la rovere; quest'ultima in minore quantità. Le condizioni vegetative sono ottime sopra quasi tutta la superficie boscata; le piante, molto folte, presentano un notevole accrescimento in lunghezza che lascia presumere debba ottenersi, prolungando convenientemente il turno, un ulteriore notevole incremento diametrico. La matricinatura, un po' scarsa, è costituita da piante di due turni e dell'ultimo turno. Sparsa sulla zona boscata esiste qualche pianta adulta che merita di essere utilizzata.
Cure di cui abbisogna il bosco e governo più conveniente. Date le eccezionali condizioni di fertilità del bosco e la sua posizione di fronte al mercato (5-6 Km. dalla stazione ferroviaria di S. Severa) si ritiene opportuno e conveniente trasformare il ceduo matricinato del Quartaccio, in ceduo composto. A questo scopo si consiglia di stabilire quattro gradazioni di età per le riserve, distribuendo queste fra le varie gradazioni in modo che, a trasformazione avvenuta e prima del taglio, si trovino nel bosco N. 20 riserve di 4 turni, N. 40 riserve di 3 turni e N. 80 riserve di 2 turni. Complessivamente N. 150 riserve per ettaro di bosco.
Ad ogni turno, oltre al ceduo del quale si riserveranno N. 80 matricine, cadranno in taglio N. 40 riserve di 2 turni, N. 20 riserve di 3 turni e N. 20 riserve di 4 turni che avranno raggiunto 1'età di circa 50 anni. Data la fertilità del bosco ed il clima mite della regione, sarà possibile ricavare dalle riserve di 4 turni, assortimenti da opera.
D' altra parte la trasformazione in ceduo composto, essendo questa forma di governo intermedia fra il ceduo matricinato e l'alto fusto, renderà facile il passaggio ulteriore a quest'ultima forma di governo, alla quale, in definitiva, riteniamo debba ten-dere il bosco del Quartaccio.
Alla fine del turno in corso, nel bosco in esame, si troveranno per ettaro circa venti matricine di tre turni e trenta di due turni: basterà perciò lasciarne ottanta del turno in corso, perché il ceduo composto sia pressoché costituito.
S' intende che le riserve dovranno essere scelte fra le piante migliori, preferibilmente di rovere, provenienti da seme. La preferenza da darsi alla rovere trova la sua giustificazione nel maggior pregio del legname e nella maggiore esigenza di luce di questa specie.
Turno più conveniente. Esiste generalmente la tendenza, in coloro che non sono addentro nelle questioni forestali, ad accorciare il turno per i boschi fertili perché in questi, in età ancora giovanile, riscontrasi già un notevole accrescimento di massa.
E' superfluo rilevare l' errore di questo criterio; noto é infatti come, nei boschi fertili, la curva del!' incremento medio culmini molto più tardi che per i boschi meno fertili, e come
perciò in essi risulti più lungo il turno finanziario.
Nel caso attuale, come del resto negli altri boschi esaminati, anzi più che negli altri boschi, il turno di 9 anni adottato finora deve essere assolutamente abbandonato, portandolo da un minimo di anni 12 fino ad un massimo di anni 15.
Attualmente il bosco ha 9 anni di età e perciò deve ritenersi immaturo al taglio.
Posizione del bosco di fronte ai mercato. Nelle condizioni attuali l' utilizzazione più conveniente della massa legnosa, é la carbonizzazione in bosco. Il carbone viene esboscato e portato a dorso di mulo alla stazione di Santa Severa, la quale dista in media da cinque a sei chilometri. il prezzo medio di esbosco alla predetta stazione, risulta di L. 4 al quintale.
Dal taglio di utilizzazione ultimo, furono ricavate somme 7500 di carbone pari a mc. 7500 di legna. L' incremento annuo medio per ettaro, è resultato di mc. 3,3.
Bosco montagna di S. Ansino ed appezzamenti boscati di Fossacupo.
Bosco ceduto matricinato di cerro e rovere posto in tenuta S. Ansino, della superficie di ettari 369.68.20.
Confini. Nord: Pratino (larga pascoliva) dello stesso proprietario, e zona boscata dei Monti dell'Acquatosta, dello stesso proprietario, lungo il fosso di Monte Ansino - Est: larghe seminative pascolive dello stesso proprietario - Sud: larghe seminative pascolive dello stesso proprietario — Ovest: zona boscata di Pozzo di Ferro della tenuta di S. Severa.
Gli appezzamenti boscati di Fossacupo si trovano staccati dal bosco della Montagna.
L' altitudine massima dei bosco é di metri 495, la minima di metri 130; la pendenza è variabile; come media possiamo assumere il 30 %.
Il bosco presenta tutte le esposizioni, ma le dominanti sono quella di Ovest e quella di Sud-Ovest. Il terreno è in massima profondo; ma, in qualche punto, alquanto superficiale e con qualche roccia affiorante. La sua natura é calcareo-siliceo-argillosa.
Cure di cui ha bisogno il bosco. Aumentare la matricinatura fino al limite prescritto dalle vigenti disposizioni, rispettando in modo assoluto le matricine dei turni precedenti eliminando solo quelle che si mostrano stentate o seccaginose; prescrivere che le nuove matricine siano scelte fra le essenze forti (rovere ed in mancanza cerro) provenienti da seme; succidere il cespugliame intristito, e rinfoltire il bosco mediante semina di ghiande in buche, nelle radure. Riguardare il bosco dopo il taglio.
Condizioni vegetative del bosco - matricinatura - specie che lo compongono. Le specie dominanti del bosco, che risulta diviso in due zone di ettari 175 l'una, oltre gli appezzamenti di Fossacupo, sono il cerro e la rovere; questa in minore quantità, Il bosco trovasi in buonissime condizioni vegetative nelle facciate esposte ad Est, Nord ed Ovest; in meno buone condizioni nella esposizione di Sud; intristito e per qualche tratto cespugliato, sopra una fascia immediatamente sovrastante la larga seminativa pascoliva di S. Ansino. La matricinatura é un po' scarsa e costituita in buona parte da piante del turno precedente.
Turno più conveniente. Date le condizioni di clima, di terreno e le specie che compongono il soprasuolo, si ritiene che il turno non debba scendere, in modo assoluto, al disotto dei 12 anni. L'età attuale del ceduo è di anni 6.
Posiziono del bosco di fronte al mercato. L'utilizzazione più conveniente, risulta essere la carbonizzazione in bosco della legna. Il carbone viene esboscato e portato a dorso di mulo alla stazione di S. Severa, la quale dista in media km. 6 dal bosco.
Il prezzo medio di esbosco è di L. 4 al quintale.
Dall' ultimo taglio di utilizzazione vennero ricavate some 10.000 di carbone, pari a mc. 10,000 dì legna.
L'incremento annuo medio per ettaro è risultato di mc. 2,5.
Boschi Montepalarese - Punton di Spadi
Il bosco Montepalarese ed Ascietta Alta, è un ceduo matricinato di cerro, rovere, carpino, orniello, ecc. ma con preponderanza di cerro. Ha la superficie di ettari 120 circa ed è sito in tenuta Le Macchie.
Confini. Nord: Larghe seminative pascolive delle Macchie appartenenti allo stesso proprietario. Est: macchia delle Pietrische -Sud: macchia Fumarolo - riserva le Serre - tenuta di S. Ansino - Ovest: larga seminativa pascoliva Le Macchie Maniconi dello stesso proprietario.
Il Punton di Spadi è un piccolo appezzamento boscato di ettari 20 circa, svolgentesi lungo la falda nord di Monte Perazzeto; in parte, un terzo circa, intristito e cespugliato; il bosco merita di essere migliorato mediante la successione del cespugliame ed il riguardo dal pascolo.
Il bosco Montepalarese avente una altitudine media di metri 400 con predominante esposizione a nord, presentasi in buone condizioni vegetative, ma con matricinatura scarsa e qualche capitozza in cattive condizioni.
Per migliorare, occorre aumentare la matricinatura nei limiti consentiti, costituendola con piante di essenze forti, preferibilmente di rovere, provenienti da seme; occorre altresì asportare, nel futuro taglio, le capitozze ancora esistenti.
II turno attualmente seguito è quello di anni 12, che si ritiene possa essere conservato quale turno minimo. L'età attuale del bosco è di anni 5.
L' esbosco dei prodotti (carbone) viene eseguito a dorso di mulo fino ai Bagni di Stigliano che distano in media Km. 6-7.
Il prezzo di esbosco è: da L. 4 a 5 al quintale. Dai Bagni di Stigliano il carbone viene portato alla stazione di Manziana, distante 12-13 Km.
Bosco Monteacetino
Ceduo matricinato di cerro, rovere, ed altre specie in pic¬cola quantità; della superficie di ettari 92.42.00, sito in tenuta Capannone.
Confini. Nord: larga di Monteacetino, dello stesso praprietario — Est: seminativo pascolivo il Capannone, dello stesso proprietario — Sud: fosso Magnaferro - Ovest: fosso dei Termini.
Il bosco è attraversato da alcuni sentieri. L' altitudine media è di metri 350 e 1'esposizione predominante è quella di Sud e di Sud-est.
Le sue condizioni vegetative sono in massima discrete; ma, ai margini, presentasi cespugliato ed intristito; nell'interno riscontransi alcune zone vuote.
La matricinatura è piuttosto scarsa e qua e là si nota la presenza di capitozze, o di gruppi di piante adulte adibite alla caccia dei piccioni.
Per migliorare il bosco, occorre succidere le zone cespugliate, asportare le capitozze, aumentare la matricinatura, colmare i vuoti esistenti con semina in buche di ghiande di rovere.
Il turno attualmente adottato è di anni 12; si ritiene che esso debba essere conservato quale turno minimo. L'età attuale del ceduo é di anni 6.
L' esbosco del carbone viene effettuato come per il bosco i Monteparalese; il prezzo di esbosco ai Bagni di Stigliano è di L. 3 a. 4 al Q.le.
Dal taglio dei boschi Montepalarese, Punton di Spadi e Monte Acetino, furono ricavati, nell'ultimo taglio, some 5100 di carbone, pari a circa me. 5100 di legna.
L' incremento medio annuo per ettaro è risultato di mc. 2 circa.
Bosco gli Sbalzi
Piccolo appezzamento di ceduo matricinato della superficie ettari 21.18.08; trovasi in tenuta, Vallegioncosa, a confine col bosco Ferrone della tenuta di Rota. Matricinatura scarsa e danneggiata in qualche parte dai tagli abusivi; il bosco presentasi in alcune zone cespugliato ed intristito; le condizioni generali sono piuttosto scadenti.
L' età attuale del ceduo è di anni 14; in parte, per circa un terzo, è stato utilizzato nel 1920.
Per l'esbosco dei prodotti, vedi bosco precedente.
Dall' ultima utilizzazione furono ricavate some 200 di carbone, pari a mc. 200 di legna.
L' incremento medio annuo per ettare è risultato di mc. 1,8 circa.
Bosco Morre
Piccolo appezzamento boscato di ettari 22.64.28, formante una fascia lungo il fosso delle Morette (detto anche fosso del Lascone); vegetazione rada con numerose capitozze e scarsa matricinatura; terreno in pendio notevole, con roccie affioranti; condizioni vegetative scadenti.
Per migliorarlo occorre asportare gradualmente le capitozze, provvedendo a riempire i vuoti eventuali, con semina in buche di ghianda di cerro o di leccio.
Età attuale del bosco anni 12.
Per 1'esbosco del carbone vedi bosco precedente; prezzo di esbosco ai Bagni di Stigliano lire 5 a 6 al quintale. Dal taglio ultimo furono ricavate some 200 di carbone, pari a mc. 200 di legna.
L' incremento medio annuo per ettaro è risultato di mc. 1,8 circa.
Bosco Lascone
Ceduo a capitozza, con poche ceppaie e qualche pianta di alto fusto; specie varie; superficie ettari 40 circa..
Confini. Nord: Larga pascoliva del Lascone e larga seminativa- pascoliva La Sconfitta dello stesso proprietario - Est: Larga delle Catenare dello stesso proprietario — Sud: Larga dello Spargeto dello stesso proprietario — Ovest: Larga del Lascone.
Le specie che compongono il bosco sono: il cerro, la rovere, il carpino, l'olmo e molti perastri specialmente verso il lato sud-est del bosco; molti perastri, sono stati innestati a frutto.
La densità, del bosco è notevole verso il lato nord; minore, spesso rada, nella parte bassa (lato sud).
Perché il bosco possa conservarsi e migliorare, occorre che siano asportate gradualmente tutte le capitozze; che siano rispettate le piante più vegete, preferibilmente di rovere e cerro, provenienti da seme; che siano altresì rispettate tutte le pianticelle, in qualsiasi numero esistenti, aventi un diametro inferiore a cm. 3 a fior di terra.
Quanto sopra, allo scopo di assicurare la sostituzione delle capitozze con le ceppaie necessarie.
Per l' esbosco vedi il bosco Morre.
Bosco Soline di Monteianne e Cerrobuco
Bosco ceduo matricinato di cerro, rovere ed altre specie, della superficie di ettari 90.34.02.
Confini. Nord: Larghe concesse a coltura - i Campi di S. Lucia dello stesso proprietario - Est: Larghe seminative e pascolive delle Pantanelle dello stesso proprietario — Sud: Larghe delle Pantanelle e Stazzalone — Ovest: Bosco di Monteianne.
Le specie che compongono il bosco, sono il cerro e la rovere, ma vi sono largamente rappresentate altre specie quali l'olmo, l'orniello, il carpino, l'acero ecc.: specialmente se ci riferiamo all'appezza mento Cerrobuco.
L' esposizione predominante del bosco è quella di Est; la sua altitudine media è di metri 400; esso costituisce una lunga e stretta fascia con andamento da Nord a Sud.
La matricinatura del bosco é piuttosto scarsa e le condizioni vegetative sono mediocri; un po' migliori verso Cerrobuco.
Perché il bosco possa, migliorare, occorre che sia aumentata la matricinatura nei limiti prescritti, scegliendola a preferenza fra le piante di rovere o cerro; che siano succisi rasente terra i numerosi cespugli intristiti; che nel lato Sud del bosco, al disopra dello Stazzalone, sia favorita la propagazione del leccio, ricorrendo alla semina di ghiande in buche.
L'età, attuale del ceduo è di anni 3.
Il turno seguito é di anni 12 ed esso può essere senz'altro conservato per l'avvenire.
Dal taglio ultimo si sono ricavate some 2000 di carbone, pari a metri cubi 2000 circa di legna.
L'incremento annuo medio per ettaro, è risultato di mc. 2 circa.
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* *
Oltre ai boschi fin qui descritti esiste un piccolo appezzamento boscato ia località Poggio del Finocchio (Marano).
Descrizione sommaria delle larghe seminative e pascolive
Quasi tutte le larghe seminative e pascolive si presentano in pendio notevole; limitatissimi sono gli appezzamenti pianeggianti; alcune larghe risultano letteralmente coperte di sassi; altre, quali le Pantanelle di sotto, la Rimessa delle Ginestre, Fossacupo, le Macchie ecc., si presentano fortemente cespugliate; altre ancora, quali 1'appezzamento Sferracavalli e qualche altro, risultano con rocce affioranti. La fertilità del terreno é generalmente notevole; però, la mancanza di qualsiasi cura e di restituzione anche parziale degli elementi fertilizzanti asportati, ne ha notevolmente abbassata la produttività sia per ciò che riguarda la resa in erba, sia per ciò che riguarda la produzione dei cereali.
Per il miglioramento delle condizioni fisiche di questi terreni, riteniamo che occorrerebbe procedere alla asportazione del cespugliame esistente, mediante la estirpazione delle radici; alla raccolta dei sassi per costruirne muri a secco intorno ai boschi, o muri divisorii nelle larghe pascolive per disciplinare il pascolo del bestiame; al consolidamento dei borri scavati dalle acque, mediante la costruzione di piccole briglie e la piantagione, sul fondo e sui bordi, di robinie.
Per il miglioramento delle condizioni chimiche, l'Ente Universitario dovrebbe procedere alla concimazione dei terreni tenuti permanentemente a pascolo ed alla semina, in essi, di appropriate essenze foraggiere; a stabilire premi e facilitazioni per i coloni che concimano, sia pure limitatamente, i terreni da semina, tenendo nel debito conto che una parte notevole di dette concimazioni, andrà a vantaggio dell'Ente stesso negli anni di riposo del terreno (1). L'Ente Universitario affitta agli imprenditori armentizi locali, o che scendono dall'Appennino, i terreni a riposo. II prezzo d' uso dei pascoli viene fissato lotto per lotto mediante asta pubblica: naturalmente tanto più fertile e ricco di erba si presenterà il pascolo, tanto maggiore sarà il fitto conseguito dalla Università.
Un'altra pratica utile, per il miglioramento delle specie foraggiere dei terreni in turno di semina, ed anche per elevarne la fertilità, sarebbe quella di distribuire ai coloni semi di foraggiere leguminose vivaci, quali il trifoglio pratense, il trifoglio ladino, la lupinella ecc. ecc. e di imporne la semina sui terreni con ringrano (colte), durante i lavori di sarchiatura. Si potrebbero in tal modo ottenere dei discreti prati-pascolo costituiti da graminacee (spontanee) e da leguminose.
Terreni sui quali si effettua il turno di semina
|
Denominazione dei terreni |
Superfice
Ha. a. e. |
Denominazione
Delle Tenute |
1 |
Campo della Fiera |
51 |
74 |
40 |
T.Vallecardosa |
2 |
Chiavaccio |
51 |
74 |
40 |
» |
3 |
Cicugnola |
81 |
31 |
20 |
» |
4 |
Galeraccia |
42 |
50 |
40 |
T. Pantanelle |
5 |
Spargeto |
12 |
93 |
60 |
» |
6 |
Pantanelle e Femminamorta |
92 |
40 |
--- |
» |
7 |
Sconfitta,Carbonare, Puntoncino e porzione Lasco della Capra |
295 |
68 |
--- |
T. Sconfitta |
8 |
Termine e Lasco della Capra |
73 |
92 |
--- |
» |
9 |
Vallascetta |
231 |
-- |
--- |
T. Vallascetta |
10 |
Maniconi |
62 |
83 |
20 |
» |
11 |
Macchie (parte) |
110 |
90 |
40 |
» |
12 |
Capannone |
00 |
55 |
20 |
» |
13 |
Valle Gioncosa (parte) |
83 |
17 |
80 |
» |
14 |
Monte Castagno |
91 |
08 |
80 |
» |
15 |
S. Ansino (parte) |
332 |
27 |
12 |
S. Ansino |
16 |
Campi S. Lucia, Nocchia, Graziola, Gattapelosa (parte) |
184 |
80 |
|
» |
Terreni dal quali si esclude la semina
E CHE SERVONO PER INTEGRARE IL PASCOLO DEL BESTIAME NEI BOSCHI
|
Denominazione dei terreni |
Superficie
Ha. a. e. |
Denominazione
delle Tenute |
1 |
Para del Lupo |
60 |
98 |
40 |
Valle Cardosa |
2 |
Para dell'Asino |
11 |
08 |
80 |
» |
3 |
Sferracavalli |
12 |
93 |
60 |
Pantanelle |
4 |
Catenare |
33 |
26 |
40 |
» |
5 |
Pantanelle e Stazzalone |
277 |
20 |
----- |
» |
6 |
Macchie (parte) |
171 |
77 |
60 |
Valleascetta |
7 |
Larghe Montacetino |
25 |
87 |
20 |
» |
8 |
Valle Gioncosa (parte) |
18 |
46 |
20 |
» |
9 |
S. Ansino (parte) |
55 |
72 |
88 |
S. Ansino |
10 |
Poggio della Stella |
51 |
74 |
40 |
» |
|
Totale Ettari |
732 |
05 |
48 |
|
Terreni dati a cultura Intensiva |
1 |
Marano |
317 |
16 |
30 |
|
2 |
Pian Cisterna |
55 |
45 |
20 |
|
3 |
Pian dei Santi |
81 |
56 |
60 |
|
4 |
Campi S. Lucia, Graziola, Gattapelosa (parte) |
184 |
80 |
---- |
|
|
Totali Ettari |
638 |
99 |
1 |
|
Questa superficie va aumentata per i terreni ristretti in varie località, sui quali l'Università Agraria accampa diritti di comproprietà col Comune di Tolfa.
Piano economico per l'utilizzazione dei boschi Dell’Università Agraria
Nella determinazione del piano economico di utilizzazione dei boschi dell'Ente, ci siamo preoccupati anzitutto di elevare il turno dei cedui, per alcuni dei quali, i migliori, quello di nove anni ora adottato, risulta eccessivamente basso.
E' ormai provato che per i cedui di essenze forti, ed è il caso nostro, non si debba in nessun caso scendere col turno al disotto di anni 12; anzi, alcuni autori insigni, quali il Berenger, rilevano che nei cedui forti a ceppaia, di densità buona, mentre con un turno decennale si ottengono da mc. 29 a 39 per ettaro, con un incremento medio annuo di mc. 3,4, con un turno ventennale, si hanno da mc. 61 a 82, con un incremento medio annuo di mc. 3,6 circa.
Altri forestali distinti, consigliano per i cedui forti della Maremma (il Quartaccio, i Monti di S. Caterina, la Montagna di S. Ansino, i Monti dell'Acquatosta, risentono del clima della Maremma) un turno di anni 16-18.
Per queste considerazioni, ed anche tenendo conto della ottima fertilità dei boschi Monti S. Caterina, Quartaccio, ecc. la quale fa si che la curva dell'incremento medio culmini molto più tardi che per i boschi meno fertili, riteniamo che il turno da assegnarsi ai boschi oggetto del nostro studio, debba oscillare fra i 12 e 15 anni.
In vista di ciò, e per altre considerazioni che esporremo, abbiamo ritenuto opportuno di dividere i boschi della Università Agraria in cinque sezioni, ed in modo tale che, ogni sezione, debba essere utilizzata nel margine di un triennio.
In tal modo, entro ciascun triennio, esiste la possibilità di anticipare o ritardare il taglio di un bosco, da un turno minimo di anni 12 ad un massimo di anni 15, a seconda che criteri tecnici ed economici lo consiglino; ciò senza turbare minimamente il piano di assestamento.
Giova considerare che la elasticità lasciata. nel turno, ha anche lo scopo di meglio adeguare 1'utilizzazione del bosco al turno finanziario che, come è noto, oltre a rispondere a necessità tecniche, deve rispondere a necessità economiche. Per chiarire: se il mercato offre buone condizioni per gli assortimenti boschivi, in un determinato momento, esiste la possibilità di eseguire i tagli all’inizio del triennio; se, viceversa, il mercato non è favorevole, esiste la possibilità di aspettare qualche anno, per tentare di realizzare condizioni migliori. Tutto ciò, senza pregiudizio del piano economico.
Infine, un altro vantaggio che si ottiene con questo sistema, vantaggio praticamente non indifferente, è quello che gli eventuali ritardi nello svolgimento delle pratiche per 1'esecuzione del taglio, o l'eventuali diserzioni dalle aste, non portano nel piano economico stabilito alcun serio turbamento.
Nell'adozione del sistema proposto, ci siamo ispirati, seppure si tratti di ben altra cosa, all'assestamento delle fustaie da dirado con la divisione in sezioni: il periodo intercedente fra il passaggio del taglio sopra una sezione ed il suo successivo ritorno nella stessa sezione - periodo di curazione - nel nostro caso sarebbe rappresentato dal turno, che abbiamo fissato in anni 12.
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