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Vivendo in un territorio che ha visto il susseguirsi di tutte le civilizzazioni dalla preistoria ai giorni nostri, i tolfetani hanno sempre avuto un'innata passione per l'archeologia. Nel 1866 fu fondata la prima associazione archeologica tolfetana denominata: Onorevole società dei cittadini della Tolfa Ne facevano parte: Alessandro Bartoli storico locale, Benedetto Pergi segretario comunale, il Dott. Valeriani medico condotto del paese e Giovanni Antomarchi un corso ufficiale dell'esercito francese di stanza  a Tolfa. Alessandro Bartoli ottenne dalle autorità pontificie un permesso di scavo e i soci rinvennero alcuni reperti etruschi di notevole importanza che in parte furono portati al Museo Gregoriano (oggi Musei Vaticani) ed in parte furono venduti a vari musei europei quali: il Louvre, l'Hermitage e il British Museum. Con loro prese contatto l'archeologo tedesco Otto Bendorf e il suo collega Wolfgang Helbig. La moglie di quest'ultimo, Nadeja Schakowskoy ricchissima nobildonna russa, mediò l'acquisto di alcuni reperti, in particolar modo quelli denominati del 'Maestro della Tolfa, per l'Università di Mosca e per il Museo di Karlsruhe. Negli anni 50 il Prof. Angelo Stefanini, ispettore onorario delle Belle Arti,  istituì, all'interno del Palazzo Comunale il primo  nucleo del museo, esponendo nelle vetrine i materiali frutto di una campagna di scavi presso le necropoli di Pian Conserva e Ferrone  e alla Grasceta dei Cavallari.  Con l'arrivo del GAR che nel 1975 ebbe in concessione dal Comune di Tolfa il convento dei Cappuccini, che giaceva in stato di abbandono, per organizzarvi dei Campi scuola di archeologia, questa passione contagiò moltissimi concittadini di tutti gli strati sociali. Gli iscritti alla Sezione del G.A.R. Tolfa arrivarono ad essere 95 e l'associazione svolgeva attività di ricognizione, scavo, fotografia e restauro. Grazie al GAR furono riportate alla luce nuove tombe nelle necropoli di Pian Conserva e Ferrone, la villa romana della Fontanaccia e Tolfa Nuova nel territorio di Allumiere.Numerosi sono stati gli studiosi locali che oltre alle ricognizioni sul campo hanno fatto ricerche negli archivi allo scopo di ricostruire la nostra storia. Ne citiamo alcuni e le loro opere: 

Mignanti, Filippo M. (1936) Santuari della regione di Tolfa
Morra, Ottorino (1942) L'insorgenza antifrancese di Tolfa durante la Repubblica Romana  del 1798 - 1799
(1954) La Madonna della Sughera
(1965) La chiesa di Cibona risorge
(1973) La chiesa collegiata di Tolfa negli inediti scritti di Alessandro
Bartoli
(19
77) Nel mondo ecclesiastico del sette-ottocento: I Buttaoni
(1979) Tolfa                
Bianchi, Valter

(1978) Vèlsina
(1985) Gens Lilia
(1993) Discorso sull'ubicazione di Velsna

Bianchi, Ferdinando (1984) Storia dei tolfetani
Cola, Giuseppe
(Collana)
(1984) I monti della Tolfa nella storia
(1984) La Tolfaccia e Forum Clodii
(1985) Itinerari Storici
(19
98) Lo sfruttamento degli altri minerali e metalli
Sgriscia, D. e
Sereni, U.
(1989) La fontana di Piazza Vecchia
Adriani, Adriana 1994) Confraternita del SS Nome di Dio e suo ospedale in Tolfa
Studi Tulpharum  (1997) Volume I
Pubblicazioni del GAR
Bulgarelli, F., Maestri, D., Petrizzi, V. (1980) Tolfa Etrusca
Naso, Alessandro (1980) La necropoli etrusca di Pian della Conserva
Tron, Federico (1982) I Monti della Tolfa nel Medioevo
(1984) Gli insediamenti monastici dei Monti della Tolfa
Naso, Alessandro e Winter, Alex  (1987) Esplorare una necropoli etrusca Una visita al cantiere di Pian della Conserva
Brocato, Paolo e Galluccio, Francesco (1996) Gli Etruschi della Riserva di Ferrone

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