Archeologia

 

 
Pagina 1 Pagina 2 Pagina 3 Pagina4 Pagina5 Pagina 6 Pagina 7

VERSI DEL  POETA A BRACCIO DOMENICO  ACCIAROLI         TOLFA 22 – O3 – 1912          O1 – O3 – 1998

LA FEDELTA’

La moglie che sia brutta o che sia bella
pè  chi la piglia è la stessa cosa
Perché giura d’amà solo che quella
’l giorno del matrimonio quando sposa.

Chi la tradisce merita la cella
che fa sempre una  cosa vergognosa
e si trovi una donna disonesta
falla sortì da casa senza testa.

I FIGLI DELLA PATRIA

Quando c’è la guerra il militare
sia  da permanente  o  richiamato.
Deve lasciare le cose più care
per rispettar le leggi dello Stato.

Chi combatte per terra e chi per mare
E se ritorna a casa ha guadagnato.
manco la terra per farsi la fossa:
deve comprarla per coprirsi l’ossa.

LA MADONNINA DI PANTANO

Io penso notte e giorno e mi domando
cosa sarà del genere umano.
Così Maria stava lacrimando
mentre che il vescovo la teneva in mano.

Io dico allora che stiamo aspettando
per chi se  sente d’essere cristiano.
Certo se piange ’ sta Madre pietosa
ci avverte che ci manca qualche cosa.

IL PATTO

Quando che il patto fece Mussolini
ogni campana  ce sonò a distesa.
Fu una grande gioia pe li cittadini
per la sovranità ch’ebbe la chiesa.

La parola di Cristo varcò i confini
la fiaccola d’amore è sempre accesa.
Il Santo Padre che la tiene in mano
l’unico appoggio del genere umano.

LA MIA ESISTENZA

A settantadue anni   sò arrivato
comincio a senti il peso un po’ più grosso .
Io tutto  ’sto tempo l’ho passato
sempre vicino a l’argine d’un fosso.

C’è chi mezzo mondo l’ha girato
io invece da lì mai me so mosso .
Lì c’ho trovato tutta l’occorrenza
questa è la storia della mia esistenza.

IL  LAVORO

Il lavoro nel mondo ha un gran valore
però non è di nostro gradimento.
Ma dalle braccia del lavoratore
nasce per tutti quanti il nutrimento.

E’ come nella vita il nostro cuore
che pulsa il sangue pè’ fare il movimento.
Che si per caso i colpi suoi trattiene
tutto il resto del corpo non sta bene.

LA SPERANZA

La  speranza sta sempre nascosta
Emerge solamente nelle guai.
Che si te viene male una proposta
È la speranza che t’aiuta assai.

La speranza  cosi sempre disposta
In tutti i tempi non ti lascia mai.
La speranza è semplice e sincera
Ma purtroppo anch’ella è lusinghiera.

IL  MONDO

Il mondo è stato sempre una cuccagna
e l’uomo è corso sempre a le ripare .
E poi lui stesso semina zizzagna
quando dice di far come le pare.

Non si contenta mai quanto guadagna
è troppo affezionato a le  denare.
Si rende schiavo della  sua esigenza
che perde la morale e la coscenza.

LA MORTE DELLA MIA MAMMA

Chi mai potrà descrivere il dolore
il giorno quando è morta la mia mamma.
Era la fonte di tanto calore
e tutto un colpo si smorzò la fiamma.

Mi intese come si spezzasse il cuore
tanto che corsi a farmi il cardiogramma.
E lì c’hanno  scoperta una ferita
che me l’ho da portà tutta la vita.

LA VECCHIAIA

Con la vecchiaia è l’ultimo racconto
della nostra favola vitale .
Quando che l’uomo lo vede il tramonto
penso che ognuno ci si trova male.

Giorno per giorno s’avvicina il conto
e vede che je scade la cambiale.
E chi s’ìnvecchia ha da restà  contento
che c’ha avuto più tempo al pagamento.

LA  MOSCA E IL RAGNO

Una mosca indignata disse al ragno:
“leva la rete che saremo amice”.
Il ragno disse :’’aspetta e poi che magno?’’
dice fra di se , ma ’n ce lo dice.

’’A  fa la pace con te che ce guadagno?
a me conviene rimanè cimice  ’’.
Se rompo il filo e strappo li riccame
la mosca campa e io moro de fame.

L’ANNO  SANTO

L’anno Santo è la conciliazione
che la  Chiesa fa appello a ogni cristiano.
Ogni venticinquanni lei dispone
d’apri la Porta Santa al Vaticano.

Viene la  gente da varie nazione
 chi attraversa ’l deserto e l’oceano.
Con l’Anno Santo questi pellegrini
portano più peccati che quattrini.

LA  NEVE

La neve sopra i campi si distende
fino a che tutto si vede imbiancato.
Il pastrorello come si difende
quando non vede più l’erba nel prato.

La neve maggiormente a tutti offende
e specialmente a chi n’è  incappottato.
La neve è tanto bella e bianca assai
sarebbe meglio che ’n venisse mai.

L’AVAR0

L’Avaro n’ha passione a nessun gioco
né a li divertimenti o li festini.
Lui si contenta andà pure sul foco
basta che non le tocche li quattrini.

Benché cià li milioni ha sempre poco
non sa  c’ha d’annà in braccio a li becchini.
Non  se ne accorge che passa da fesso
quanno che si fa schiavo da se stesso.

LA PAZIENZA

Per tutti quelli cò ’na sofferenza
le voglio dà una cura è la migliore.
Chi la sa sopportà con più pazienza
l’aiuta a sopportà meglio il dolore.

Ma se il male si mette in evidenza
dovete chiamà  subito il dottore.
Perché con la pazienza che ce fai
è quella che moltiplica li guai.

LA  13° STAZIONE

Nella tredicesima stazione
Cristo seguì la strada già intrapresa.
Offrì la vita per la redenzione
pè fà  le fondamenta della chiesa.

Quale  lo scopo de sta costruzione
di mettersi del mondo in sua difesa
Di predicà  l’amore che è certezza
si vogliamo del mondo la  salvezza.

LA  PRIMAVERA

Oh primavera hai sempre dimostrato
che oltre alla bellezza hai tanto amore.
Ma non posso capì chi t’ha insegnato
a dipinge così tutti li fiore

Certo che la natura t’ha  premiato
 che non potevi avè ’n posto migliore.
A primavera aprite le finestre
al paradiso del globo terrestre.

LA  PREGHIERA

Fu prima de l’età della ragione
che mi insegnonno di pregare Cristo
E l’ho fatto con tanta devozione
che a volte superavo anche il previsto.

Lui che dell’universo ad ’è il Padrone
ma se ne cura poco,  ’n s’è mai visto.
Chi sta al  servizio dice bene assai
quando il padrone non si vede mai.

LA SANTA PASQUA

La morte di Gesù sembra un mistero
ma però dietro le testimonianze .
Mi sembra di capì sia tutto vero
come vere sono le speranze.

La vita non finisce al cimitero
da lì riprenderà le sue sembianze.
La  Pasqua ci ricorda il suo messaggio
per  farci compagnia lungo il viaggio.

IL SOMARO

Il somaro è la bestia più paziente
lui è nato così e c’è rimasto.
L’uomo che si ritiene intelligente
ma se ne accorse e li mise l’imbasto.

Si faceva ’na mossa malamente
lo bastonava e  riduceva il pasto.
Lui sopporta tutto, non si ribella
ma poi come finisce: a mortadella.