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La morte del suicida per folgorazione

TOLFA, 3.

Dopo una lunga e straziante agonia, per sopraggiunta nefrite, a nulla essendo valse le sapienti curedel valente nostro sanitario signor Mariano dott. Cappelli, ha cessato di vivere il suicida Marra Egidio fu Nicola.
I funerali pel trasporto della salma dall'ospedale al cimitero riuscirono addirittura imponenti per il grande concorso di popolo, che volle con ciò tributare al povero giovane l'ultimo tributo d'affetto per le sue buone qualità, che lo rendevano un ottimo cittadino.
La salma, preceduta da corone di fiori freschi. veniva portata a braccia dagli amici e seguita dal fratello, dai parenti e da numerosissimo popolo.
Il povero giovane era prossimo a sposarsi con la figlia di altro benestante del paese; ma l'avverso destino sembra non abbia voluto permettere la unione fra queste due famiglie.
Alcuni anni or sono una sorella della fidanzata del suicida, mentre era prossima a sposarsi col fratello maggiore di questo, colta da malattia, repentinamente moriva; ora invece è stata la volta del povero suicida, che prossimo anche lui a sposarsi, ha cercato volontariamente la morte.

Disastro automobilistico evitato

TOLFA, 3.

L'automobile postale che fa servizio sulla linea Civitavecchia-Allumiere-Tolfa, giunta ieri sera in prossimità della deviazione che conduce in Allumiere, dové piegare a sinistra per evitare un tronco di faggio che era sulla via.
La manovra corrispose ottimamente, ed il tronco fu evitato; ma non così corrispose la vettura alla seconda manovra che lo Chauffeur intendeva eseguire col richiamarla a destra, per evitare un carro carico di minerale alluminoso, lasciato sull'orlo della strada, stanteché in quello stesso momento ebbe a verificarsi lo snodamento dello sterzo, rimanendo così l'automobile in balia di se stessa.
L'ottimo chauffeur Augusto Bertoni, con incredibile prontezza di spirito, spense il motore e mise in funzioni i freni; fu questione di un attimo; ma, data la vicinanza del carro l'urto col medesimo non si poté assolutamente evitare.
I numerosi viaggiatori se la cavarono con una forte scossa ed alquanto spavento.  L'automobile ebbe bucato In due punti il radiatore ed il carro una delle ruote anteriori avariata.
A quale disastro, e con quante vittime, sisarebbe certo andati incontro senza la fortunata presenza di quel carro, se si considera che in quello stesso punto la strada sovrasta un fortissimo pendio con circa 150 metri di dislivello, senza alcun riparo atto a salvaguardare il fuorviamento di una vettura qualsiasi?
E la provincia, più volte sollecitata in proposito, quando si deciderà a prendere dei provvedimenti al riguardo?

Festeggiamenti popolari a Tolfa Premiazione nella Croce Bianca

TOLFA, 23.

Nella ricorrenza di Sant'Antonio hanno avuto qui luogo dei festeggiamenti popolari, che si sono protratti per ben tre giorni fra le consuete corse, di cavalli, fuochi d'artificio, globi aereostatici, processioni e benedizioni..
Merita menzione la premiazione dei militi della locale pubblica assistenza Croce Bianca, che ebbe luogo nel pomeriggio del 15 ed alla quale intervennero, oltre alla squadra dei militi in uniforme, il Consiglio direttivo del sodalizio, le signore e signorine appartenenti al sodalizio stesso, le autorità locali ed il concerto municipale.
Dopo percorso in corteo le vie del paese, si sostò dinanzi la piccola sede sociale, e caratteristica della premiazione stessa, venne questa eseguita sulla pubblica via, ove la signorina Rosa  Smacchia, continuamente applaudita, tenne una pubblica conferenza sulla filantropica istruzione, avendo parole di elogio per i benemeriti militi, chiudendo il suo bellissimo discorso con parole di encomio all'indirizzo del presidente sig. Bonizi Luigi, che ella stessa fregiò .di una medaglia d'oro, e del segretario sig. Scoponi Vincenzo. La chiusa del discorso fu coronata da scroscianti applausi.
Diamo qui di seguito l'elenco dei militi premiati in ragione del maggior numero di servizi prestati durante lo scorso anno: 1. premio Ballerini Angelo e Pirrotti Alberto 2. premio Finori Domenico e Verdirosi Amedeo 3. premio Canfarini Romolo e Rossi Domenico — diplomi di benemerenza a vari altri.

Chiassi presso il teatro a Tolfa

T O LFA, 23.

E' qui da qualche giorno la compagnia Drammatica Berettini-Segatori per un corso di rappresentazioni popolari.
La compagnia, composta di buonissimi elementi, ha incontrato talmente il favore del pubblico, che il teatrino non contiene più la ressa di popolo che accorre alle rappresentazioni, tanto che siè dovuto limitare il numero dei biglietti.
Il corpo musicale presta, servizio a squadre per turno. Alcuni musicanti, approfittando della condiscendenza della compagnia, si permettevano tutte le sere di venire accompagnati dalle rispettive famiglie, occupando così numerosi posti di prim'ordine. Data la grande ressa di popolo verificatasi iersera, uno della compagnia fece giustamente osservare ad un musicante il poco corretto sistema da esso tenuto. Queste semplici parole bastarono a mandarlo sulle furie ! Uscito dal teatro, organizzò subito, con altri musicanti, una protesta rumorosa. Dal suono sconnesso delle trombe, per turbare la tranquillità nel teatro, si passò ben presto alle grida assordanti per finire con una fitta sassaiuola alle porte d'ingresso del teatro stesso.
Richiestasi la forza pubblica, questa intervenne, ma gli organizzatori dell'atto teppistico poterono svignarsela nella oscurità, venendo solo tratto in arresto tal Carosi Vincenzo.
E dire che il comune e per mantenere questo concerto municipale sta sacrificando ogni anno nei propri bilanci non poche migliaia di lire, che potrebbero invece più degnamente impiegarsi in opere di risanamento igienico dell'abitato di cui tanto difetta questo paese.

Al Consiglio comunale di Tolfa Per una nuova piazza - Concentramento
di Confraternite nella Congregazione di carità.

TOLFA, 13.

Questo Consiglio comunale, in seguito a precedenti propri deliberati, con i quali provvedevasi all'acquisto di una zona di terreno in prossimità del palazzo municipale per adattarvi una nuova e spaziosa piazza, ed al conferimento dell'incarico all'ingegnere signor Francesco Pascoli di Civitavecchia per la redazione di analogo progetto, nell'ultima sua seduta approvava il progetto stesso nel suo importo complessivo di lire 24 mila.
Contemporaneamente stabilivasi il piano finanziario per far fronte a tale spesa straordinaria, mediante pagamento in quattro annualità, impegnando all'uopo parte dei proventi per taglio boschi che si effettueranno nei futuri esercizi.
Ormai non resta che la sanzione dell'autorità tutoria; ed è da augurarsi che questa non manchi, poiché oltre a servire di abbellimento e decoro del paese, varrà anche a dotare Tolfa di una spaziosa piazza di cui sempre ha difettato.
X Parimenti nell'ultima seduta il Consiglio comunale prendeva in esame la deliberazione adottata dalla locale Congregazione di carità, tendente ad ottenere dalla superiore autorità il concentramento, in base a legge, nella Congregazione medesima delle confraternite locali della Misericordia e Umiltà, di S. Maria del Suffragio, di S. Antonio di Padova, e del Salvatore. Un'altra confraternita, quella cioè del Sacramento e Rosario, che avrebbe dovuto subire la sorte delle consorelle, sfugge oggi al concentramento nella Congregazione di carità in quanto vari anni or sono poté ottenere, mercè impegni, di essere dichiarata semplice compagnia di devozione, ed alla quale non erano disgiunte delle buone rendite.
Il Consiglio, facendo propria la deliberazione della Congregazione di carità nella sua lunga motivazione, ad unanimità, stabilì di richiedere anche da parte del Comune alla autorità governativa il concentramento in parola.
Un tale provvedimento ormai si imponeva, oltre che per togliere quelle rendite allo sperpero che se ne èsempre fatto in inutili spese di culto e destinarle invece a pro' della umanità sofferente, anche nella considerazione dell'impellente bisogno della Congregazione di nuove rendite per fronteggiare in seguito l’esercizio del costruendo nuovo ospedale, pel quale si stanno ora compiendo enormi sacrifici, non disgiunti da questi l'alienazione di parte del patrimonio dell'ente, costituito in cartelle del consolidato.
L'autorità governativa, cui spetta ora il provvedimento definitivo, non vorrà certo esimersi dall'assecondare il desiderio espresso dai due principali Enti del paese.

Nella P. A. Croce Bianca di Tolfa Il resoconto morale e finanziario

TOLFA, 16.

La presidenza della locale Croce Bianca anche in quest'anno ha dato alla stampa il resoconto morale finanziario dell'esercizio trascorso, facendone larga  distribuzione in paese a scopo di propaganda.
In esso si accenna innanzitutto allo sviluppo dell'associazione nel suo terzo anno di vita, dovuto in gran parte ai lusinghieri ap­poggi delle pubbliche amministrazioni locali e della popolazione tutta, facendo maggiormente rilevare: l'avvenuta formazione di una nuova squadra di pronto soccorso, portandosi così il numero complessivo dei militi a 34; l'aumento non indifferente dei soci contribuenti, che da 79 nel 1913 sono ascesi in quest'anno a 175, fra i quali si segnalano con gratitudine molte distinte signore e signorine del paese, e le trattative per l'acquisto di  una nuova lettiga-barella, che mercè il gentile intervento in garanzia del comune, potrà aversi nel prossimo aprile.
Si accenna inoltre alle relazioni di reciproca stima e simpatia che regnano con le consorelle di Allumiere, Civitavecchia e Corneto Tarquinia, facendosi voti per la costituzione di un consorzio fra le medesime.
Tributasi infine un plauso vivissimo ai militi del pronto soccorso, che con slancio am­mirevole hanno compiuto nel decorso anno ben 59 servizi, molti dei quali fra mille difficoltà e fatiche, esprimendo inoltre i sensi di gratitudine al segretario sig . Scoponi Vin­cenzo, al tesoriere sig. Ceci Ettore ed all'esat­tore sig. Finori Domenico per avere eglino disimpegnato disinteressatamente, con amore ed .esattezza lodevoli il non lieve compito loro affidato.
Si passa quindi al resoconto finanziario, minutamente dettagliato in ogni sua parte, chiudendosi con un totale alla pari dilire 816.64. Auguri alla filantropica istituzione di sempre migliore avvenire.

Un pastore annegato in un torrente

La tragica sorte di una famiglia

TOLFA, 20.
In località Monti territorio di Tolfa a confine con quello di Civitavecchia, il pastore Mazzarani Alessandro è stato travolto dalla piena del torrente Riofiume, sopraggiunta mentre il poveretto lo attraversava per recarsi a prendere la propria cavalcatura per ritornare in paese con altri compagni di lavoro.
Prima di lui aveva attraversato il torrente stesso l'altro pastore Morra Angelo, ed era la volta del Mazzarani, quando gli altri pastori accortisi del sopraggiungere furioso piena, prodotta dalle intemperie della notte, gridarono al Mazzarani di correre alla riva; ma questi, rimasto sbalordito alle grida affannose dei compagni, non seppe proseguire od indietreggiare con franchezza, tanto che, sopraggiunta impetuosa la piena, lo investiva travolgendolo; né al poveretto valse l'essersi aggrappato ad un ramo d'albero che questo gli cedette.
I compagni cercarono di trarlo in salvo gettandogli una corda; ma a nulla valsero i loro sforzi, perché la furia della corrente ben presto trascinò via il disgraziato.
Il cadavere del povero Mazzarani dalle 7 del mattino fu solo rinvenuto, dopo percorso lungo tratto del torrente ed in una biforcazione del medesimo, alle ore 12.30 in località Piane di San Lorenzo in territorio di Civitavecchia, dallo stesso pastore Morra Angelo, il quale si recò subito ad avvertire la più prossima stazione dei carabinieri di S. Marinella.
Il cadavere rimasto a disposizione dell'autorità giudiziaria, per desiderio espresso della famiglia e per l'intervento di amici verrà domani trasportato a Tolfa.
Questa è ben la quinta volta che la famiglia Mazzarani viene provata, dalla sventura. Prima il padre moriva improvvisamente di paralisi, poi il cugino Mazzarani Giuseppe cadeva da una scala morendo poche ore dopo; poco tempo dopo il cugino Angusto si uccideva recidendosi la carotide; recentemente il fratello Basilio moriva fulminato e finalmente oggi il povero Alessandro è morto annegato!

Funerali a Tolfa alla salma dell'annegato a Civitavecchia

TOLFA, 23.
Ieri nel pomeriggio, proveniente da Civitavecchia, giungeva qui in Tolfa la salma del povero Mazzarani Alessandro, annegato miseramente nel torrente Riofiume il 19 corrente.
All'ingresso del paese era ad attenderlo la Compagnia della Buona Morte (cui spetta il trasporto e l'accompagno dei morti in campagna), il concerto munici­pale e numerosissimo popolo.
Al giungere del carro funebre con la salma del Mazzarani, si formò subito il corteo che risultò addirittura imponente per la grande massa di popolo che vi prese parte.
Seguiva il feretro il vecchio zio dell'estinto, circondato da amici dell'estinto stesso, seguiti subito dal vessillo della locale Università agraria, a cui il defunto Mazzarani apparteneva.

Crisi nell'Università Agraria di Tolfa

TOLFA, 28.
Il presidente di questa Università agraria, signor Bonigi cav. Alessandro, dopo un colloquio avuto in Civitavecchia con quel regio sottoprefetto in merito all'agitazione della classe dei braccianti per avere dall'Università stessa la concessione di terreni per la se­mina, ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente.
In questo colloquio sembra debbansi ricercare le ragioni che abbiano provocato le dimissioni stesse. E' parere però di molti che svariate ragioni vi abbiano contribuito, prin­cipale quella di alcune osservazioni mossegli dagli altri consiglieri di amministrazione, secondo lui non giustificati.
Ora l'assemblea degli utenti sarà chiamata ad accettare o meno le dimissioni in parola.
Circa l'esito non è dato sul momento fare previsioni di sorta.
Vi terrò informati .

L'agitazione agraria di Tolfa ed una importante sentenza riguardo

TOLFA, 30.
Un poco di storia. Fin dal 1908 si costituì qui in Tolfa una Lega di resistenza fra braccianti aventi per iscopo l'ammissione in qualità di utenti nella locale Università agraria onde esercitare la semina nei terreni di dominio collettivo dell'Ente.
Il reciso rifiuto opposto dall'università agraria alla richiesta dei braccianti fu causa di successive invasioni e conseguente invio di truppa, che vi permase per vario tempo. A tali fatti fece seguito un giudicato della Giunta d'arbitri di Civitavecchia che accordava provvisoriamente ai braccianti stessi l'esercizio della semina sugli stessi terreni invasi. Mercè poi l'intervento del Comune e di autorevoli personaggi la Università agraria concedeva successivamente agli stessi braccianti, sempre in via provvi­soria, nuovi terreni per la semina; ma nel frattempo però si iniziava dalla Università contro i braccanti invasori e contro il Comune analogo giudizio di merito, che terminava con un nuovo giudicato della stessa Giunta d'arbitri, la quale negava ai braccianti l’uso civico di semina pel mancato possesso di fatto.
Contro tale decisione i braccianti avanzarono ricorso alla Corte di appello di Roma. La causa protrattasi per circa due anni veniva finalmente assegnata a sentenza, dopo una brillante discussione in cui sostennero la difesa dell'Università agraria gli avvocati prof. Scialoia e Fabio Rosaspina; quella dei braccianti gli avvocati Ettore e Bruno Golfi e Giulio Volpi, e quella del Comune gli avvocati cav. Stanislao Aureli e Filippo Trasatti
cav. Stanislao Aureli e Filippo Trasatti

La sentenza., recentemente pubblicata, pregevole opera dell'eletta mente del relatore il consigliere cav. Carretto, stabilisce che due sono i punti da risolversi e cioè:

  1. Hanno i braccianti un diritto di uso civico sulle terre di dominio collettivo dell'Università, agraria?
  2. Quanto meno i braccianti stessi hanno diritto di essere ammessi nella Università stessa a pari condizioni degli altri utenti?

Quanto al primo punto la sentenza, dopo una minuziosa e dettagliata storia dei documenti, prodotti dalle parti, conclude per la inesistenza di qualsiasi uso civico di semina a favore dei braccianti sui terreni di dominio collettivo (e non di proprietà patrimoniale) dell'Università agraria.
Quanto al secondo punto la sentenza dice che la richiesta dei braccianti di essere, nel regolamento dell'Università, posti alla stregua degli altri utenti, è improponibile dinanzi all'autorità giudiziaria per varie ragioni che dettagliatamente si espongono, come pure d'altra parte respinge la pretesa dell'Università in senso contrario a tale richiesta, specificandone anche per questa le ragioni.
Richiesto in proposito il parere di autorevole e competente persona, così sì è espresso al riguardo dei braccianti:
« Tenute presenti le considerazioni, la sentenza non lede, anzi, a mio avviso, viene a tutelare i diritti e gli interessi dei braccianti « Infatti l'avere riconosciuto il carattere di dominio collettivo e non di proprietà patrimoniale alle terre universitarie, l'avere ammesso che unico punto invariabile dei regolamenti universitari sia l'attribuzione del dirittodi utenza ai cittadini di Tolfa e che invece le altre condizioni, richieste dal regolamento attuale, fra cui quella di dover possedere un numero più o meno grande di capi di bestiame per essere utenti pleni juris,siano condizioni variabili e non essenziali, e l'avere respinto la pretesa dell'U­niversità e l'avere invece riconosciuto, sia pure in misura più limitata, il diritto di utenza per i braccianti, costituiscono per questi altrettante vittorie, ed altrettante sconfitte della Università ».
Un autorevolissimo personaggio, parimenti competente in materia, così spontaneamente si èespresso in merito alla sentenza stessa.
« La sentenza è tale che dà torto e ragione contemporaneamente ad ambedue le parti, e rispecchia il criterio che utenti dell'Università agraria siano anche i braccianti per i loro diritti.
« Il diritto di semina è negato, come diritto separato dalla appartenenza alla Università agraria.
« Dunque la sentenza è tale che prepara opportunamente la via ad una definitiva sistemazione )).
Ed è ad una definitiva sistemazione dell'annosa agitazione agraria cui aderiscono ben volentieri tutti i benpensanti del paese, facendo voti pel sollecito raggiungimento della medesima.

CRONACA DI  TOLFA Passeggiata militare del tiro a segno Passeggiata di beneficenza della Croce Bianca.

TOLFA, 16

Nelle recenti feste pasquali ha avuto luogo indetta dalla locale Società di tiro a segno, una passeggiata militare in località Rota, distante circa 5 chilometri dall'abitato, sulla via di Bracciano.
All'appello risposero circa 250 soci Vi intervennero molte personalità del paese.  Notavansi il sindaco, il segretario comunale, il dott. Surico e molti altri di cui ora ci sfuggono i nomi. Vi presero anche parte numerosi studenti  del paese attualmente in vacanza.
Giunti sulla località, dopo una breve sosta, tra la più schietta cordialità, ed allegria, furono consumati viveri portati seco loro per l'occasione e tra un bicchiere e l'altro di buon vino non mancarono dei discorsi patriottici. Parlarono applauditi il vicepresidente della società sig. Bianchi Giuseppe e Pierantozzi Raffaele. Applaudítissimi furono poi gli studenti signori Mellini Evandro e Vignati Zeno. Chiuse la serie dei discorsi, parimenti applaudito, il sindaco sig. Benignetti Giuseppe.
Verso le ore 16, disposti militarmente, facevano tutti ritorno in paese,preceduti dalla fanfara (recentemente istituita) dalla bandiera della società, dai vari membri della presidenza e dal plotone armato. Dopo un giroper le vie del paese i numerosi gitanti si sciolsero dinanzi la sede del tiro a segno. x Parimenti. nella ricorrenza delle feste pasquali la locale pubblica assistenza Croce Bianca ha fatto una passeggiata di beneficenza lungo le vie del paese, per raccogliere l'obolo della pubblica carità, da servire per il residuale pagamento del carro-lettiga a trazione ippica recentemente acquistato dalla casa S. Giorgio di Pistoia per lire 1300.
Alla detta passeggiata vi concorse gratuitamente il concerto comunale, il quale precedeva, il carro-lettiga, che, trasportato a braccia dal militi, fu fatto girare pel paese.
Alle squadre addette a raccogliere l ‘obolo della pubblica carità vi contribuirono efficacemente le distinte signore Bonizi Zelinda, Pergi Segneri Maria e la signorina Smacchia Rosa, che, in unione alle altre squa­dre composte di giovani volenterosi, raccolsero complessivamente circa lire 200.
In merito a tale passeggiata viene riferito che il presidente dell'associazione non condivideva pienamente con gli altri membri del Consiglio circa l'opportunità e le modalità della medesima, come del resto di fronte an­che al piccolo obolo raccolto, condividiamo anche noi col presidente la sua opinione, specie per quanto riguarda il trasporto trionfale pel paese del carro-lettiga. che è stato oggetto di svariate critiche.

Per il nuovo ospedale a Tolfa festeggiamenti per la posa della prima pietra

TOLFA, 18.

ll 3 maggio prossimo, su iniziativa della locale Congregazione; e per opera di apposito comitato avranno qui luogo grandiosi festeggiamenti per la posa della prima pietra del nuovo ospedale. Contribuiscono nella spesa L. 300 ciascuno il comune e la locale università agraria.
Alla solenne cerimonia prenderanno parte con quasi certezza : il prefetto, il Sottoprefetto, il deputato del collegio, il presidente della deputazione provinciale, il consigliere provinciale, il medico provinciale, il cav. prof. RemPicci deputato provinciale, il conte Ciofi capo divisione alle O. P., il cav. Guarnieri ed ilcav. Galassi, membri della commissione di beneficienza l'ing.  Scifoni, redattore del progetto del nuovo ospedale, l'ingegnere capo del genio civile del reparto di Civitavecchia ed infine i Sindaci ed i Presidenti delle congregazioni di Carità dei comuni limitrofi.
In tale occasione avrà luogo un banchetto, che, data la sua alta significazione morale ed umanitaria sarebbe riuscito imponente per l'affratellamento fra tutte le gradazioni sociali e fra i diversi partiti del luogo, se i dirigenti della nostra cosa pubblica non trascinati dalla politica, e memori del grande strascico di livori lasciato dall'ultima lotta elettorale, avessero organizzato tale banchetto alla pura o semplice festa della fratellanza edella carità, anziché in onore del deputato del collegio, per festeggiare il quale avrebbero potuto scegliere ben altra occasione ed in altra epoca.  Ciò non  può  produrre nell’elemento popolare che un senso di dolorosa impressione, poiché tale festa avrebbe potuto rappresentare spogliata del carattere politico,
che inopportunamente gli si vuol dare, un giorno di riposo nella lunga lotta fra le varie classi di cittadini che da anni travaglia il nostro paese  e ne arresta lo sviluppo morale ed economico. E tanto maggiore sarà nell'elemento popolare il risentimento in quanto i deformatori di questa festa furono innalzati ai posti che oggi occupanodal voto degli umili dei cui diritti si proclamarono i difensori.   
E poiché siamo in tema di critica preventiva, cisi lasci lamentare anche, come nelle solenni occasioni qui sempre, trascuri di avere una larga rappresentanza della vicina Allumiere,  il cui popolo ha con noi comuni le tradizioni ed i destini, per aver fatto parte del nostro comune fino a  tempi molto recenti.

Croce Bianca di Allumiere l'inaugurazione del vessillo sociale

TOLFA, 27.

Ieri nella, vicina Allumiere, la locale pubblica assistenza Croce Bianca, cogliendo  occasione dall'inaugurazione del vessillo sociale, dono gentile del suo presidente onorario marchese Benedetto Guglielmi, celebrava una simpaticissima festa.
Invitate intervennero alla geniale festa, le società, consorelle di Civitavecchia e di Tolfa, ciascuna col proprio vessillo sociale ed un plotone di militi. Accompagnava la Croce Verde di Civitavecchia il proprio capitano signor Augusto Ferrari, la Croce Bianca,  pure di Civitavecchia, il proprio ufficiale sig. Settimio Ferri, e la Croce Bianca di Tolfa il suo presidente sig.Luigi Bonizi. Dopo un vermouth d'onore servito nell'aula consigliare del comune, durante il quale parlò, applauditissimo, il marchese Benedetto Guglielmi, ebbe luogo sulla piazza Vittorio Emanuele, la premiazione dei militi. Si ebbero la medaglia d'argento De Fazi Giacomo e Cian­chi Amedeo; di bronzo Piroli Tullo, Annibali Amedeo e Venturi Giuseppe; ad altri vennero conferiti diplomi di benemerenza.
Precedettero tale cerimonia con discorsi inneggianti tutti alla solidarietà umana nella sventura, ed agli umili militi, che nell'ombra compiono a volte eroismi ignorati, il signor Compagnucci Achille per la Croce Biancadi Allumiere, il sig. Bonizi Luigi per la Croce Biancadi Tolfa, ed il sig. Leti Lieto per la Croce Verdedi Civitavecchia. Ebbe  poi luogo un banchetto di circa cento coperti, servito inappuntabilmente da Penelope Verbo, in cui regnò la massima cordia­lità, inspirata ai puri e retti sentimenti della fratellanza, e della carità.
Dell'ottimo andamento di tale festa va data una lode sincera al presidente della Croce Bianca di Allumiere sig.Rinaldi Augusto ed al segretario sig. Venturi Benedetto, i quali nulla trascurarono perché le aspre ire dei partiti che avvelenano la vita dei nostri paesi fossero stati lontane dai festeggiamenti, e tanto bene riuscirono nel loro intento, che vedemmo spontaneamente uniti tutti i partiti e tutte le gradazioni sociali.
Auguriamoci che le idee di parte mai più abbiano ad offuscare la bellezza di queste feste, ispirate, ad un radioso ideale che s'innalza al di sopra delle rivalità di partiti.

Funerali a Tolfa

TOLFA, 22.

Dopo brevissima malattia spegnevasi serenamente, circondato dall'affetto dell'unica sua figlia e dei nepoti, il decano dei patrocinatori legali Francesco Antinori, ottimo cittadino amato e stimato da quanti lo conobbero. Egli resse per molti anni questo ufficio postale, fu più volte consigliere al comune, ed attualmente ricopriva i posti di segretario della società di tiro a segno, di una delle locali confraternite, nonché la carica di consigliere della Croce Bianca.
Ai funerali, avuti luogo ieri, intervennero il municipio, la società del tiro a segno e la Croce Bianca, ciascuno con il proprio vessillo abbrunato ed un largo stuolo di rappresentanti. Erano pure rappresentati l'Università agraria e la Congregazione di carità dai ri­spettivi presidenti, la confraternita della Misericordia dal priore e vice-priore, la pretura dal suo cancelliere, la conciliazione dal giudice e vice giudice conciliatore e la Società operaia dal vice presidente. Notavansi inoltre il cav. Marri, il cav. Serafini e moltissimi altri di cui ora ci sfuggono i nomi, a cui faceva seguito numeroso popolo.
I militi della Croce Bianca, in uniforme, eseguirono il trasporto a braccia della salma fino al cimitero, ove il giovane Pierantozzi Raffaele rievocò le doti dell'estinto.

Festeggiamenti in Tolfa  a due benemeriti veterani dell'istruzione popolare

TOLFA, 23.

Il ministero della pubblica istruzione conferiva recentemente la medaglia d'oro di primo grado a due nostri insegnanti elementari: il sig.Primo Casadei e la signora Maria Galieti, per avere entrambi lodevolmente compiuti 40 anni consecutivi d'insegnamento popolare.
Il comune per solennizzare la consegna delle medaglie sirese iniziatore di alcuni festeggiamenti, che ebbero luogo la scorsa domenica, riuscendo veramente solenni.
Alle ore 10 col concorso di tutte le autorità cittadine, dei rappresentanti i sodalizi locali, del corpo insegnante con le rappresentanze delle rispettive scolaresche e coll'intervento di numerosissimo popolo, ebbe luogo nel teatrino comunale la consegna delle medaglie ai due festeggiati.
Precedettero la consegna stessa brevi parole lette dal sindaco, il quale lesse anche l'adesione del regio ispettore scolastico scusante l'assenza per ragioni d'ufficio. All'atto della consegna delle medaglie, fatta dal sindaco e dalla insegnante signorina Rosa Smacchia, si proruppe in uno scrosciante interminabile applauso.
Il Casadei, commosso, ringraziò tutti, con belle parole, a nome anche della Galieti, della partecipazione presa alla indimenticabile festa, della quale serberanno essi imperituro ricordo. Nuovi applausi coronarono il suo dire.
Alcune bambine della scolaresca, con discorsetti d'occasione offrirono ai festeggiati arti­stici mazzi di fiori. Molto bene disse brevi parole il giovanetto Andrea Salvatori, alunno del Casadei. Altri fiori vennero pure offerti ai festeggiati ed al sindaco da tre simpatiche giovanette ex alunne della Galieti: Fronti Adelaide, Giganti Maria e Paparozzi Concetta. A tutto fecero seguito scroscianti e ripetuti applausi. Un elevato discorso, pieno di sentimentalismo, fu letto con molto garbo dalla signorina Smacchia, nostra insegnante, che continuamen­te interrotta da applausi, commosse non pochi fino alle lacrime Ad essa fece seguito con indovinate frasi improvvisate l'insegnante di Allumiere sig. Rubbi Alberto.
Ebbe poi luogo nell'aula consiliare un rinfresco offerto dal comune, ed anche qui non mancarono discorsi. Parlarono ottimamente il consigliere comunale sig. Oreste Feliziani ed il medico condotto dott. Cappelli, il quale ultimo sintetizzò molto bene e con bella verve oratoria l'affinità tra maestri e medici nella lotta contro i pregiudizi dell'ignoranza, gli uni dinanzi ai banchi della scuola, gli altri vicino al letto del malato.
Alle ore 12, in onore del Casadei ebbe luogo un banchetto di circa 50 coperti, inappuntabilmente servito nei locali del convento dei Cappuccini, gentilmente concessi, e che si svolse fra la più schietta, cordialità ed allegria..
Brindisi e discorsi ve ne furono a profusione e sarebbe lungo l'enumerarli. Merita però speciale menzione quello letto dal tenente Angelo Zamagni, ex alunno del Casadei, del quale  rivelò con frasi oltremodo gentili le doti ed i pregi. Le espressioni sincere del tenente Zamagni furono coronate da una ripetuta salve di applausi.
Parlò in ultimo il festeggiato per ringraziare tutti quanti vollero contribuire a rendergli indimenticabile la bella giornata.

A Tolfa

TOLFA, 1.

Nelle elezioni amministrative della scorsa domenica, la Lega braccianti, con un nobile slancio di solidarietà e di forza, ha battuto nettamente il partito avversario, formato con i resti di tutti i vecchi partiti.
La vittoria di questi umili lavoratori è tanto maggiormente bella, se si consideri che essi, per recarsi a compiere il loro dovere di cittadini, hanno abbandonato i grani maturi, e dalle più lontane contrade del nostro territorio e dei territori limitrofi, giungendo a piedi in paese, affranti dal caldo e dalla fatica, dopo percorsi alcuni ben oltre 30 chilometri, sono accorsi a deporre nell'urna il nome dei loro compagni.
Tutti i 16 nomi della lista popolare riuscirono eletti a grande maggioranza con un massimo di 528 voti ed un minimo di 395 su 823 votanti e 1162 iscritti, mentre l'altra lista riportava un massimo di 322 voti ed un minimo di 196.
La lista dei braccianti comprendeva í nomi di: Bargiacchi Siro, Benignetti Giuseppe, Boggi Pietro, Bonini Giacomo, Bottacci Sante, Celli Costantino Maffei Domenico Egidio, Marazzi Augusto, Minandri Egidio, Moggi Ales­sandro, Ottavi Tommaso, Parigiani Ercole, Pucilli Luigi, Tavarnelli Felice, Vannicola Giovanni e Vignati Angelo.
Dell'altra lista fanno parte della minoranza : Valentini Francesco, Serafini cav. Giulio, Mellini Romolo e Compagnucci Eugenio.
Questa vittoria è il risultato della solidarietà, che regna fra i nostri lavoratori, i quali non basano le loro lotte sulla vana potenza dei nomi, ma si ispirano ad alte idealità civili.
Ed ora attendiamo i nuovi amministratori all'opera con la fiducia che, nell'interesse del popolo tutto, sappiano corrispondere alle loro promesse, che si compendiano in risanamento morale, igienico ed economico.

Sindaco e Giunta a Tolfa

TOLFA, 6.

In seguito alle elezioni generali  amministrative della scorsa domenica, ha avuto luogo ieri l'insediamento del nuovo Consiglio comunale per la rinomina del sindaco e della Giunta.
Dopo una preventiva movimentata adunanza, tenutasi la sera innanzi dalla maggioranza consigliere, e nella quale parte della vecchia amministrazione pose insistentemente la propria candidatura, veniva questa dal Consiglio riconfermata ieri nelle stesse persone della precedente, ad eccezione di un assessore effettivo e dei due supplenti, perché due non riconfermati nella carica di consiglieri, e l'altro per avervi spontaneamente rinunciato.
L'amministrazione stessa è rimasta quindi così composta: sindaco, Benignetti Giuseppe, assessori effettivi: Minandri Egidio, Parigiani Ercole, Vignati Angelo e Vannicola Giovanni; supplenti: Bonini Giacomo, Bottacci Sante.
In, tal modo si è venuti a lasciare in disparte elementi fattivi o giovani energie, che avrebbero potuto portare il loro valido contributo nell'amministrazione del comune.
Dopo un ordine del giorno proposto dal consigliere Bargiacchi e modificato in parte dal cav. Serafini, col quale si fa appello al ministro di agricoltura, industria e commercio perché intervenga, sollecitamente per la pacificazione delle varie classi di cittadini, attualmente in conflitto d'interessi, e dal Consiglio approvato ad unanimità per acclamazione dai venti consiglieri presenti, si sciolse la seduta alla quale assistette un pubblico numerosissimo.

Il nuovo Consiglio Comunale di Tolfa e la Congregazione di carità

TOLFA, 13.

Su richiesta di un terzo di consiglieri si è nuovamente convocato il Consiglio comunale, dedicando l'intera seduta esclusivamente alla Congregazione di carità.
Dopo un'interpellanza del  consigliere della minoranza sig.Mellini Romolo circa l'assegno al sindaco per indennità di spese inerenti alla di lui carica ed alle spese di viaggi, alla quale il sindaco si riservò di rispondere nella successiva seduta; fu per primo oggetto trattato l'accettazione o meno delle dimissioni date dal presidente della Congregazione di carità, il quale adottando una procedura nuova in simili casi, senza attendere alcun deliberato al riguardo, e contemporaneamente alla richiesta di convocazione del Consiglio per tale scopo, la ritirava, adducendo a giustificazione la preghiera rivoltagli da alcuni amici ed il movente di non voler soddisfare le brame di alcuni maligni, fra i quali qualche forestiero. Il Consiglio comunale però, votando con forte maggioranza un ordine del giorno del consigliere Bargiacchi Siro, invitava il presidente a presentare nuovamente le sue dimissioni.
Sul secondo oggetto riguardante l'andamento attuale della Congregazione di carità, il consigliere Bargiacchi, suscitando una vivacissima. discussione, e previe considerazioni in merito alla critica situazione creata all'ente con la costruzione del nuovo ospedale, per avere effettuato l'appalto senza una preventiva e solida base finanziaria e con errati criteri amministrativi, proponeva al Consiglio che, valendosi delle facoltà concesse dall'art. 127 della vigente legge comunale e provinciale, 65 della legge sulle Opere pie e 81 del regolamento relativo, all’unico e precipuo scopo di evitare che il patrimonio dei poveri subisca danni di sorta; di dare incarico al sindaco di verificare l'andamento attuale, nonché lo stato finanziario della Congregazione di carità fronte alla costruzione del nuovo ospedale verificando inoltre i vari altri servizi aggregati alla medesima, valendosi (se riterrà del caso, e se di suo piacimento) della collaborazione di competenti persone che si riscontrano nei signori Cappelli dott. Mariano, Mellini Romolo, Ottaviani Giovanni e Bargiacchi Ugo; per riferirne poi al Consiglio acciò questo possa a sua volta proporre gli opportuni suggerimenti agli amministratori della Congregazione stessa per la loro attuazione in  mancanza di che si richiederà l'intervento dell'autorità tutoria.
Dopo breve, vivace discussione la proposta del consigliere Bargiacchi venne dal presidente posta a votazione per appello nominale.
Risposero: si 13 consiglieri sui 17 presenti, essendosi astenuti i quattro consiglieri della minoranza, i quali però in precedenza alla loro astensione dal voto, emisero ciascuno dichiarazione di plauso alla iniziativa della proposta del consigliere Bargiacchi. Quindi si sciolse la seduta.

Un'impopolare sottoscrizione a Tolfa

TOLFA, 15.
Contro l'ordine del giorno del cav. Giulio Serafini, approvato per acclamazione dal nuovo Consiglio comunale nella sua prima seduta, col quale invocavasi l'urgente intervento dei ministero d'agricoltura, industria e commercio per un'opera di. pacificazione fra le varie classi di cittadini, da un esiguo numero dl persone, refrattarie sempre ad ogni idea di civiltà, e contrarie ad ogniiniziativa che tenti nel nostro paese a diradare per sempre le ultime ombre del Medio evo, si è fatta cir­colare una sottoscrizione per presentarla poi allo stesso ministero dl agricoltura al fine di scongiurare che un atto di vera giustizia venisse a stabilire nel nostro paese un regime di equità fra le varie classi sociali, e desse finalmente al nostro popolo, con un'equa di­stribuzione delle terre da semina, quella pacificazione che è ormai nel desiderio dell'intera cittadinanza..
Questa sottoscrizione, come era da prevedersi, ebbe un clamoroso insuccesso: poiché ad essa negarono la firma uomini di ogni partito e di ogni gradazione sociale, anche per lo scopo simulato che essa aveva di colpire, più che l'intero Consiglio comunale, i quattro rappresentanti della minoranza, i quali, con un atto di lealtà amministrativa avevano tenuto fede al primo numero del loro programma, che, concorde a quello della maggioranza (seppure con differenti. criteri) stabiliva adoprarsi strenuamente per la pacificazione fra, le varie classi di Cittadini. Si comprese inoltre che sotto quella sottoscrizione (che raccolse appena un ottantina di firmatari, molti dei quali ebbero a pentirsi dopo conosciuto quanto in essa si nascondeva) si celava anche una manovra preparatoria per le elezioni generali, che avranno luogo prossimamente nell'Università agraria.
E' nell'animo di tutti qui in Tolfa il desiderio vivissimo che il ministero di agricoltura non tardi oltre ad intervenire per eliminare con la sua azione energica  probabili disordini che potrebbero forse raggiungere dolorose conseguenze; poiché per il prossimo anno agrario i braccianti si troveranno sprovvisti delle terre da semina; e questo fatto produrrà certamente la disoccupazione e la miseria nella grande maggioranza della popolazione; disoccupazione e miseria che sono sempre la spinta delle rivolte.
Ci pensi il governo, e sappia saggiamente prevenire prima di reprimere.

La congregazione di carità di Tolfa contro il Consiglio comunale

TOLFA, 28.

A firma dai membri della Congregazione di carità circolava ieri in paese un foglio a stampa dal titolo: « In risposta ad una deliberazione del Consiglio comunale di Tolfa sulla costruzione del nuovo ospedale ›. Con tale foglio si cerca di contrapporre delle ragioni al deliberato del Consiglio, il quale suona certo per loro sfiducia, dal momento che si da con esso incarico al sindaco di verificare l'andamento della Congregazione e servizi annessi, valendosi, ove lo creda del caso, di un'apposita commissione composta di competenti persone.
Quest'ultima parte del deliberato consigliare è stata forse quella che ha maggiormente dato sui nervi dei membri della Congregazione, i quali si sono così posti ad ostacolare la volontà, del Consiglio, che, pure attraverso ad una scrupolosa verifica, avrebbe potuto sfatare ogni diceria a carico della Congregazione stessa.
Per confutare poi l'altra asserzione del deliberato consigliare, circa l'appalto del nuovo ospedale senza una preventiva, solida base finanziaria, cercano di dimostrare il contrario servendosi di numerose cifre e di svariati calcoli, per concludere con quanto fu detto dal rag. cav. Tusa che per la costruzione del nuovo ospedale occorreva svincolare le cartelle di rendita dell'ente, e contrarre un mutuo per la differenza.
Stanno i fatti però che l'ospedale fu appaltato fin dall'agosto dello scorso anno; che delle cartelle di rendita solo da pochi giorni se ne è potuto ottenere lo svincolo in parte; e che finalmente per il mutuo non è dato conoscere ancora se e  quando sarà approvato.
Questa è la base finanziaria su cui si è appaltato il nuovo ospedale, i lavori del quale procedono invece alacremente.
Col foglio stesso si conclude dichiarandosi favorevolissimi al consorzio dell'ospedale nel comune di Allumiere, mentre tale proposta fatta antecedentemente, da quel comune veniva dalla stessa Congregazione inesorabilmente respinta.

L' intera popolazione di Tolfa invade le terre dell'ex-feudo di Rota

TOLFA, 29.

L'amministrazione popolare fin dallo scorso anno affidava, con regolare deliberazione consigliare, l'incarico all'istituto storico romano, e per esso al prof. Giacomo Sercia, di fare le opportune ricerche per conoscere quali fossero i diritti della popolazione di Tolfa sulle terre del Castello di Rota attualmente godute dai marchesi Lepri di Roma, di­ritti di cui si avevano vaghe ed incerte notizie tramandateci dai nostri antenati..
Con lodevole zelo ed abilità, il prof. Sercia è riuscito a ricostruire la storia feudale ed economica del Castello di Rota dalla sua origine ad oggi, rinvenendo una copiosissima documentazione, dalla quale evidenti risultano i diritti di pascolo e di semina su quelle terre a favore della popolazione di Tolfa, il tutto saggiamente esposto in una dotta ed elaborata relazione che lo stesso prof. Sercia ha fatto pervenire al comune.
A seguito di ciò l'amministrazione comunale, animata da spirito conciliativo, fece dei tentativi per addivenire con i marchesi Lepri ad una soluzione pacifica della vertenza.
Risultate infruttuose sotto ogni rapporto le trattative bonarie, l'esito delle quali era atteso con ansia dalla popolazione, questa, in vista anche del bisogno assoluto di terre da semina per il pros­simo anno agrario, in un grande comizio tenutosi decideva unanime di invadere le terre dì Rota, per affermare con questo atto i diritti tutti che sulla tenuta stessa ad essa si spettano. Tale decisione fu ieri mandata ad effetto nel modo più solenne ed imponente, per avervi preso parte l'intera popolazione Fin dalle prime ore del mattino il suono di corni e della fanfara echeggiò per tutte le vie del paese destando uomini, donne e ragazzi, che riversatisi sulle vie, muniti ciascuno degli arnesi da lavoro, accorrevano festanti all'appello che li chiamava.
Dopo una breve sosta sulla piazza principale del paese, preceduta dalla fanfara e dalla musica cittadina, la grande massa di popolo si mosse, formando un imponente corteo di oltre 2500 persone; corteo al quale parteciparono, tranne pochissimi maggiorenti del paese, tutti i cittadini senza distinzione di classe o di partito. Contribuì a rendere più imponente il corteo il grande concorso di donne e bambini, anche questi muniti tutti di vanghe e di zappe.
Proseguendo per la via Braccianese Claudia l'immensa falange di popolo, raggiunta la tenuta di Rota nella località denominata Conserva, quivi, abbattute le barriere di confine ebbe luogo il primo atto d'invasione. Sembrò questo un vero atto di guerra. Un superbo, indescrivibile colpo d'occhio fu il vedere i contadini, le donne, i ragazzi lanciarsi all'assalto delle stecconate, demolirle e porsi immediatamente al lavoro fra una onda di evviva e di entusiasmo.
Compiuto questo primo atto la fiumana di popolo, che sempre più ingrossava, raggiunse, la località Acquacetosa, ai piedi del Castello di Rota, ove continuarono gli atti di invasione dei nuovi sopraggiunti; ma qui senza abbattimento di stecconate, poiché, a differenza  della località Conserva, erano state tolte le catene dai cancelli, provvisoriamente apposte per dimostrare la presunta intangibilità della tenuta. Sparsasi dopo la popolazione per campi vicini si pose a bivaccare fra la più schietta cordialità, ed allegria.
Recatasi poi sul piazzale del Castello, vennero ivi pronunciati vibrati discorsi d'occasione. Parlò il sindaco sig. Benignetti Giuseppe a cui fece seguito il maestro elementare direttore di queste scuole sig. Casadei Primo. Degna di nota la gara sorta, fra numerosi giovanotti per collocare una bandiera tricolore su di un palo altissimo, la cui cima fu solo raggiunta dopo sforzi inauditi, riuscendo così a lasciare sul posto un segnale di vittoria per la rivendicazione di quei sacrosanti diritti che da circa un secolo si celavano tra polverosi documenti.
Formatosi nuovamente l'interminabile corteo con a capo la fanfara, e la banda cittadina verso le ore 17 fecero ritorno in paese ove erano ad attenderli i pochi rimasti, i quali unitisi agli altri e percorse le vie del paese, col massimo ordine si sciolsero, ritornando ciascuno alle proprie abitazioni.
Nessun incidente ebbe a lamentarsi durante la giornata.

Banchetto a Tolfa, a due funzionari governativi

 TOLFA, 1.

Iersera nel salone della locale Università agraria, numerosi amici offrirono un banchetto di addio al cancelliere di questa pretura, sig. Brandolini Andrea, ed al maresciallo comandante questa stazione di carabinieri, sig. Mauro Pietro Ugo, entrambi traslocati in seguito a promozione.
Il banchetto, di oltre quaranta coperti, e servito inappuntabilmente dal trattore sig. Orchi Augusto, si protrasse sin verso la mezzanotte e vi regnò la più schietta cordialità ed allegria.
All'arrosto dissero affettuose parole all'indirizzo dei partenti: il sindaco sig. Benignetti Giuseppe ed il conciliatore sig. Bonizi Luigi. Ad essi rispose commosso il cancelliere sig. Brandolini, riscuotendo continui applausi, specie quando, ringraziando della dimostrazione di affetto ricevuta, ebbe frasi oltremodo gentili all'indirizzo della popolazione di Tolfa. Sorse quindi a parlare fra il più religioso silenzio l'egregio nostro pretore avv. Gaspare Iannuzzi. L'elevato discorso pronunciato dall'egregio magistrato tenne talmente desto l'uditorio che tutti si pendeva dal suo labbro. I nobili sentimenti espressi sotto la più bella forma oratoria strapparono continui replicati applausi. Uno scrosciante e prolungato applauso coronò la bellissima chiusa del discorso.
Parlò infine, pure continuamente applaudito, il maresciallo sig. Mauro, che dopo parole di ringraziamento, chiuse il suo dire inneggiando alla grandezza dell'Italia.

Al Consiglio comunale di Tolfa

TOLFA, 9.

Questo Consiglio comunale nell'ultima sua seduta,dopo la trattazione di alcuni oggetti di secondaria importanza, stabili di addivenire alla nomina del presidente e di un membro della Congregazione di carità. Una splen­dida votazione riportò il consigliere sig. Bargiacchi Siro per la nomina a presidente, avendo riportato 16 voti ed una scheda bianca sui 17 consiglieri presenti, compresi anche i quattro di minoranza, nessun voto avendo riportato l'uscente sig. Alvisi. Una bella votazione si ebbe anche i1 consigliere di minoranza sig. Mellini Romolo avendo riportato 12 voti sui 17, mentre l'uscente sig. Pierantozzi Raffaele ne riportava soli 4. Questa seconda nomina è ,molto significativa, giacché si èvoluto con ciò dal Consiglio, ben a ragione, dare adito anche alla minoranza nelle pubbliche cariche di nomina consigliare. Il peso che i nuovi eletti vanno ad assumere con la carica loro conferita non ècerto lieve, quando si rifletta che il costruendo nuovo ospedale, come già dissi altra volta, è stato appaltato senza una preventiva e solida base finanziaria, tanto che la Congregazione di carità trovasi, ora alle prese con l'appaltatore, che, giustamente, pretende di essere pagato. Il Consiglio approvò il regolamento organico per gl'impiegati comunali, in conformità delle modifiche richieste dalla Giunta provinciale amministrativa (in ordine a quello precedentemente deliberato) mentre per gli aumenti da apportarsi agli stipendi degli impiegati, già approvati in sede di regolamento in prima e seconda lettura dal Consiglio, e per i quali la stessa G. P. A. ebbe a chiarire nel suo decreto di nulla avere ad osservare in contrario. Cosicon l'approvazione dell'organico le migliorie che verranno a risentire gliimpiegati di Tolfa sono quelle che mentre prima avevano i loro stipendi al netto della tassa di ricchezza mobile, ora li avranno gravati anche di questa. E son questi i benefizi per la classe degli impiegati?

Da Tolfa Interessante caccia al cinghiale

TOLFA, 14.

Nei giorni 11 e 12 ha avuto qui luogo la tradizionale cacciarella svoltasi nella macchia denominata Piansoldano e propriamente in località Cavarelle, a cui presero parte nel primo giorno numerosi cacciatori; ma stante il tempo pessimo, non fu possibile in detto giorno, eseguire alcuna cacciata tanto che molti di essi in sulla sera se ne ritornarono in paese, mentre 16 soltanto preferirono rimanere per il giorno susseguente pernottando in campagna. Ed a costoro arrise la fortuna poiché sotto l'abile direzione del vecchio capocaccia Straffi Agostino, rimasto tra i coraggiosi 16 cacciatori, sfidando l'imperversare del tempo sempre pessimo poterono il diseguente atterrare un grossissimo cinghiale del peso di ben 125 kg., oltre a altri piccoli animali. Primo a colpirlo mortalmente fu il giovane Carducci Bonaventura, ma il grosso animale non si dette subito per vinto e potè ancora percorrere una cinquantina di metri; ma l'altro cacciatore Ceccaglia Gaetano lo colpiva nuovamente finendolo anche allo .scopo di salvare i poveri cani dagli ultimi sfoghi di ferocia dell'enorme cinghiale.
Di ciò il capocaccia Straffi  ed i cacciatori vanno giustamente orgogliosi, poiché il grosso animale era grandemente ricercato dalle cacciarelle dei comuni limitrofi ed anche da quelle di Roma per le grosse impronte che del medesimo si riscontravano nelle macchie.

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